Infanzia di un Re
Fra sogno e immaginazione di un governo di giusti
La valorizzazione delle risorse ambientali e culturali e' obbiettivo fondamentale di una comunita' che affonda le sue radici nelle profondita' della memoria storica. Quando, oltre alla memoria degli uomini e delle cose, si incontra nei percorsi del vivere quotidiano un” maniero Federiciano”, allora non si tratta solo del potere evocativo di un luogo, ma di una presenza incombente e vitale nelle risorse e nelle scelte del contemporaneo di quella comunita'.
A Lagopesole il castello non e' isolato, come una meraviglia da visitare in disparte. Al contrario, per la sua naturale posizione quasi integrata con l’abitato di poco sottostante, esso si pone come il cuore pulsante della totalita' del luogo, rimettendo cosi' in circolo le energie vitali di uomini e cose.
Muovendo da questa sensazione del recepire la presenza di un grande edificio storico come parte essenziale della vita contemporanea del luogo, abbiamo pensato alla creazione del progetto d’arte e cultura per Lagopesole dove, manifestazioni ed eventi performativi, si intrecciano nel trascorrere del tempo reale di un intero giorno. A sera, con l’avanzare del buio si potra' accedere all’evento finale.
Niente rievocazioni o stereotipi di finte ricostruzioni epocali, al contrario, una tendenza a re-inventare la storia, le cose, i luoghi elaborando come reale l’incontro fra attori e spettatori nel percorso di una geografia umana capace di immaginazione e creativita'.
L’idea di partenza prende forma dalla visita di Federico II, presso il Casello di Lagopesole ormai verso la fine della sua vita.
Abbiamo provato a immaginare come in presenza di quei luoghi, l’imperatore venisse colto dal pensiero di quando era ragazzo alla corte degli Svevi a Palermo. Il luogo che evoca altri luoghi. Cosi' come spesso accade verso la fine di ogni vita umana, questo accendersi improvviso di un ricordo felice nel profondo del luogo della mente, diventa il metro di valutazione della propria esistenza fra realta' e utopia.
Queste considerazioni ci sono sembrate di grande ispirazione soprattutto nel caso di una figura storica cosi' singolare come quella di Federico Il. Elaborare dunque delle cronache “Federiciane” di una realta' fuori tempo ma viva nelle intenzioni e nelle scoperte dell’imperatore bambino.
Francesco Gigliotti
Fra sogno e immaginazione di un governo di giusti
La valorizzazione delle risorse ambientali e culturali e' obbiettivo fondamentale di una comunita' che affonda le sue radici nelle profondita' della memoria storica. Quando, oltre alla memoria degli uomini e delle cose, si incontra nei percorsi del vivere quotidiano un” maniero Federiciano”, allora non si tratta solo del potere evocativo di un luogo, ma di una presenza incombente e vitale nelle risorse e nelle scelte del contemporaneo di quella comunita'.
A Lagopesole il castello non e' isolato, come una meraviglia da visitare in disparte. Al contrario, per la sua naturale posizione quasi integrata con l’abitato di poco sottostante, esso si pone come il cuore pulsante della totalita' del luogo, rimettendo cosi' in circolo le energie vitali di uomini e cose.
Muovendo da questa sensazione del recepire la presenza di un grande edificio storico come parte essenziale della vita contemporanea del luogo, abbiamo pensato alla creazione del progetto d’arte e cultura per Lagopesole dove, manifestazioni ed eventi performativi, si intrecciano nel trascorrere del tempo reale di un intero giorno. A sera, con l’avanzare del buio si potra' accedere all’evento finale.
Niente rievocazioni o stereotipi di finte ricostruzioni epocali, al contrario, una tendenza a re-inventare la storia, le cose, i luoghi elaborando come reale l’incontro fra attori e spettatori nel percorso di una geografia umana capace di immaginazione e creativita'.
L’idea di partenza prende forma dalla visita di Federico II, presso il Casello di Lagopesole ormai verso la fine della sua vita.
Abbiamo provato a immaginare come in presenza di quei luoghi, l’imperatore venisse colto dal pensiero di quando era ragazzo alla corte degli Svevi a Palermo. Il luogo che evoca altri luoghi. Cosi' come spesso accade verso la fine di ogni vita umana, questo accendersi improvviso di un ricordo felice nel profondo del luogo della mente, diventa il metro di valutazione della propria esistenza fra realta' e utopia.
Queste considerazioni ci sono sembrate di grande ispirazione soprattutto nel caso di una figura storica cosi' singolare come quella di Federico Il. Elaborare dunque delle cronache “Federiciane” di una realta' fuori tempo ma viva nelle intenzioni e nelle scoperte dell’imperatore bambino.
Francesco Gigliotti