Processo all'infanticida Maria Farrar
Il lavoro prende le mosse da una poesia di Bertolt Brecht, Dell'infanticida Maria Farrar, riguardo una serva accusata dell’omicidio del proprio neonato.
Da questa cronaca, muove il processo nei confronti della giovane donna protagonista della poesia. L'aula di tribunale e' un mercato, animato da figure ambigue e popolari allo stesso tempo, dove le scene vengono scandite dall'alternarsi di arringhe da parte della pubblica accusa e dalle dichiarazioni di testimoni quanto meno ostili, mentre l'imputata, lasciata in balia dei suoi accusatori dall'avvocato d'ufficio frustrato e dedito al vino, non puo' far altro che tacere e subire qualcosa di cui neanche e' in grado di capire il senso. Il giudizio morale che soppianta l'atteggiamento etico e' il tema di questo spettacolo. L'approccio a questa materia, quanto mai scivolosa, e' quello meno delicato possibile: quello delle maschere. Da sempre rimando dei nostri vizi, ci raccontano la moralita' dal punto di vista privilegiato di chi non ne ha per natura, e non per scelta. In bilico tra realta' ed artificio e supportati da una robusta drammaturgia, racconteremo l'elaborazione del lutto nei tempi che corrono. La drammaturgia, scritta dal talentuoso e giovanissimo Giovanni Maria Zonzini, e' proposta mediante la scelta della caratterizzazione grottesca dei diversi figuri del fantomatico processo attraverso il codice della maschere della Commedia dell'Arte, vettori di quella “farsa” universale che le rende adeguate a contesti sociali di ogni tempo. Il commento musicale e' affidato alle musiche originali di Adriano di Carlo, eseguite dal vivo e cantate dagli stessi interpreti. Musiche appuntite e denigratorie di una figura indifesa, ironiche e beffarde quasi cantilenanti, che avrebbero ben potuto correre sulle labbra di personaggi irriverenti e irritanti. Credits Drammaturgia Giovanni Maria Zonzini Con Jessica Bertagni, Simone Caporossi, Francesco Cervellino, Adriano Di Carlo, Maria Elena Lazzarotto, Tommaso Lombardo, Livia Massimi, Gilda Sacco Musiche Adriano Di Carlo, Klara Finck Disegno luci Silvia Crocchianti Grafica Francesco “Arren” Spina Aiuto regia Maria Elena Lazzarotto Video Thunderslap produzioni Regia Francesco D'Atena |
The case of Maria Farrar
In 1927, Bertolt Brecht wrote a ballad called Maria Farrar the infanticide, inspired from real events, about the very hard life of a young servant.
She works in a lodging, her masters are two orribles tyrants, she shows a sort of mental disease. During a cold night, she was raped by an unknown people. She's get pregnant and her child will born in a terrible situation. Premature baby will die after a few days killed by his own moterh: Maria. In this moment, Brecht asks to the listeners: who is the real killer? And from this moment starts our trial. Our courthose is a market hanged out at very ambiguos characters. Every scene is featured by summations of prosecution and questionables depositions. She confides in a public defender, but he's already a ghost of an attorney, crooked, boozer and helpless. Moral against ethic: this is the real matter and we used the roughest way to face that: we transfer the judjement to masks. We know a mask is always a refer to human vices, they can tell us moral in a very objective way because they devoid of moral naturally! Walking on the edge of real / artificial world, we'll tell the current grief process. Giovanni Maria Zonzini wrote this drama in a grotesque style really relevant to masks' way Adriano Di Carlo wrote original soundtrack, live performed during the show. Credits Drama: Giovanni Maria Zonzini With: Jessica Bertagni, Simone Caporossi, Francesco Cervellino, Adriano Di Carlo, Maria Elena Lazzarotto, Tommaso Lombardo, Livia Massimi, Gilda Sacco Music: Adriano Di Carlo, Klara Finck Light design Silvia Crocchianti Artwork Francesco “Arren” Spina Video Thunderslap produzioni Assistant Director Maria Elena Lazzarotto Directed by Francesco D'Atena |